ARI Prato: la sezione che coltiva passione, tecnica e servizio
Nella città tessile che ha fatto della manifattura il suo biglietto da visita internazionale, anche le onde radio hanno trovato il loro laboratorio: ARI Prato – IQ5PO, con sede in via dell’Ippodromo 1, accoglie ogni venerdì sera e ogni prima domenica del mese un pubblico variegato di appassionati, professionisti, curiosi e volontari della comunicazione.
Sotto la guida della presidente Lucia Sorri (IU5JZQ), la sezione si è distinta nel promuovere un approccio consapevole e civico al radiantismo. Qui non si tratta semplicemente di parlare con l’altro capo del mondo. Si tratta di capirne il come, il quando e il perché. E di essere pronti, se serve, a diventare infrastruttura di comunicazione in emergenza.
Non solo chiacchiere in fonia
A Prato, la figura del radioamatore viene raccontata con cura e pedagogia: differente dal CB, superiore in competenze all’SWL, il radioamatore è un cittadino formato, certificato dal Ministero, autorizzato a trasmettere, sperimentare, costruire.
Una passione che abbraccia tecnica, servizio pubblico e innovazione: dall’autocostruzione all’analisi dei fenomeni di propagazione, dall’apprendimento delle tecnologie digitali alla difesa civile in caso di calamità.
L’etica della sperimentazione
Il sito della sezione, www.ariprato.it, offre ampie risorse introduttive. Ma è nelle serate di sezione che avviene la vera trasmissione: non quella in MHz, ma quella tra generazioni, tra chi ha conosciuto il CW in campo aperto e chi oggi si misura con i modi digitali e la SDR.
L’ascolto – anche solo quello in onde corte – diventa qui una forma di viaggio culturale. E l’autocostruzione è un gesto politico nel senso più alto del termine: sapere come funziona ciò che si usa.
Una rete che serve
Non è un caso che i radioamatori siano riconosciuti come risorsa nazionale in caso di emergenza. E IQ5PO ha fatto proprio di questo principio un pilastro identitario: formare operatori affidabili, addestrati, dotati non solo di radio, ma di senso civico. La Protezione Civile non è un paragrafo a margine, ma una missione permanente.
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