A Rovereto, città trentina intrisa di memoria e innovazione, la sezione locale dell’Associazione Radioamatori Italiani (IQ3MB) ha trasformato l’etere in uno strumento di cultura, educazione e servizio civile. Fondata con spirito divulgativo, la sezione opera in Via Europa 44, aprendo le sue porte ogni venerdì sera, salvo ricorrenze o eventi speciali. A guidarla è IW3BAU Michele Chiusole, ma la voce della sezione è collettiva, come ogni segnale ben modulato.
L’educazione come missione
Più che un semplice club, ARI Rovereto si configura come centro di formazione tecnica e civica. I suoi corsi per aspiranti radioamatori non sono meri adempimenti burocratici, ma percorsi che uniscono diritto delle telecomunicazioni, elettronica e autocostruzione. Dai circuiti alle antenne, la sezione insegna con approccio pratico, preparando futuri operatori consapevoli, non meri appassionati.
Quando la radio è servizio
La sezione partecipa regolarmente a eventi sportivi e di pubblica utilità – dal Giro d’Italia a “Stivo On The Rock” – ma la sua funzione va ben oltre il volontariato: è ingranaggio del sistema nazionale di Protezione Civile. Collabora con il Commissariato del Governo, verificando periodicamente i collegamenti d’emergenza tra le prefetture italiane. Un’attività tanto silenziosa quanto strategica, perché in un’epoca di fragilità tecnologiche, la radio è ancora l’ultima rete di sicurezza.
La voce della pace
Ogni novembre, ARI Rovereto onora la propria terra con il Diploma della Campana dei Caduti: un’iniziativa internazionale che trasforma l’iconica campana di Maria Dolens in un simbolo universale di pace e comunicazione. I collegamenti non sono solo tecnici: sono riti sonori, memoria che si irradia nel mondo.
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